alessio
Il libro segue le indagini del detective Ralph Anderson che accusa Terry Maitland, idolo della città conosciuto da tutti, di aver ucciso e molestato un ragazzino. Ma sempre più incongruenze verranno a galla: può un uomo trovarsi in due posti contemporaneamente? E se le prove scientifiche non fossero affidabili? Forse qualcosa di estraneo ha effettuato quel crimine… un Outsider.
Questo ibrido tra giallo e horror non mi ha convinto del tutto. Nella prima metà i personaggi continuano a citare le prove in possesso degli agenti (DNA e testimoni oculari) e a confrontarle con quelle a difesa dell’accusato, le quali si contraddicono a vicenda. Per circa 200 pagine abbiamo quindi un continuo ripetersi di concetti quali “Non è possibile, non poteva essere in due posti!” o “Il DNA parla chiaro, non può sbagliarsi”, che alla lunga stancano. Questa parte poteva benissimo essere ridotta notevolmente senza subire grosse perdite.
Finalmente i personaggi si convincono dell’esistenza di qualcosa di sovrannaturale, si passa quindi alla parte del libro “horror”. Horror tra virgolette perché in realtà di horror non ha nulla. Non mette ansia, non crea timore, non fa paura. Le interazioni con l’Outsider sono minime, quasi nulle, e non vi è mai una vera sensazione di paura o pericolo. Sicuramente non uno degli horror più riusciti di King.