Tokyo Vice by Jake Adelstein

Tokyo Vice

by Jake Adelstein

A riveting true-life tale of newspaper noir and Japanese organised crime from an American investigative journalist. Now a Max Original Series on HBO Max

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EITHER ERASE THE STORY, OR WE'LL ERASE YOU. AND MAYBE YOUR FAMILY. BUT WE'LL DO THEM FIRST, SO YOU LEARN YOUR LESSON BEFORE YOU DIE.

From the only American journalist ever to have been admitted to the insular Tokyo Metropolitan Police press club: a unique, first-hand, revelatory look at Japanese culture from the underbelly up.

At nineteen, Jake Adelstein went to Japan in search of peace and tranquility. What he got was a life of crime . . . crime reporting, that is, at the prestigious Yomiuri Shinbun. Working eighty-hour weeks for twelve years, he covered the seedy side of Japan, where extortion, murder, human trafficking and corruption are as familiar as ramen noodles and sake. But when his final scoop brought him face-to-face with Japan's most infamous yakuza boss - and the threat of death for him and his family - Adelstein decided to step down . . . momentarily. Then, he fought back.

With its visceral descriptions and detailed exploration of the modern-day yakuza, Tokyo Vice is a deeply thought-provoking book: equal parts cultural exposé, true crime and hard-boiled noir.


'Expertly told and highly entertaining' GEORGE PELECANOS, writer and producer of The Wire

'Sacred, ferocious, and businesslike, Adelstein describes the Japanese mafia like nobody else' ROBERTO SAVIANO, author of Gomorrah

'Gripping and absorbing . . . A terrifying, deeply moral story that you cannot put down' MISHA GLENNY, author of McMafia

Reviewed by alessio on

4 of 5 stars

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RECENSIONE SENZA SPOILER
Altre recensioni sul mio blog: artedellalettura.blogspot.com

Iniziamo subito la recensione con una doverosa precisazione: Tokyo Vice è un libro che racconta la storia di un giornalista americano in Giappone. Viene detto sin da subito nella sinossi, me ne rendo conto, ma è facile confondersi e credere che questo libro parli di Yakuza. Credevo di essere il solo ma a quanto pare molti si sono sbagliati come me. Sarà stata la copertina, la sinossi o le premesse sui siti e-commerce, ma la mia idea era quella di un libro incentrato sulla malavita giapponese. La Yakuza c'è, ma occupa un terzo di tutto il racconto a essere generosi.


Il libro è facilmente divisibile in tre parti.
L'autore nei primi capitoli narra la sua storia personale, com'è entrato nello Yomiuri Shinbun e ci parla dell'inizio della sua carriera.

Arrivano poi diversi capitoli con diversi racconti casuali: alle volte ci viene narrata la noiosa vita d'ufficio, alle volte le sue avventure private. Ogni tanto un capitolo è dedicato a un caso di criminalità, tra cui la scomparsa di Lucie Blackman e gli omicidi dell'allevatore di cani e animali esotici. La Yakuza fa qualche comparsa qua e là, ma l'autore stesso dice che al tempo non era di suo interesse (o comunque, non era il suo campo).

Le ultime pagine parlano dell'argomento per cui ho acquistato il libro, lo "scontro" tra Adelstein e Tadamase Goto, anticipato più volte nel testo (un continuo nominare Goto e l'esperienza dell'autore con il boss, per poi dire "Ma ne parlerò più avanti").
Se anche voi siete interessati al libro per questo motivo, lasciate perdere. Se ne parla ben poco, molte cose non vengono dette e sembra più un contentino, un qualcosa aggiunto per rendere più interessante la sinossi del libro.
Adelstein dice che certe cose non le può scrivere per proteggere i propri testimoni. Non essendo un gran esperto di queste procedure gli abbono la scusa.


L'edizione italiana Einaudi non ha grandi pregi o difetti. Vi sono un paio di errori editoriali, tra cui parole ripetute, ma nulla di grave. Le pagine e la copertina sono di qualità buona e non vi sono sbavature. Ciò che avrei apprezzato, e la cui mancanza fa perdere qualche punto al libro, è un bel glossario come quello di Kitchen di Banana Yoshimoto. L'autore non sempre spiega il significato delle parole giapponesi che usa e ricordarsi tutti i nomi dei personaggi incontrati da Adelstein non è per niente facile.

Se cercate un libro che parla in modo piuttosto generico (e, molto importante, in modo personale) della criminalità giapponese, questo è un ottimo libro. Se cercate un libro che parli di Yakuza, guardate altrove. Vi è sicuramente qualcosa di più ricco, oggettivo e specifico.

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  • Started reading
  • 20 July, 2018: Finished reading
  • 20 July, 2018: Reviewed