Il piacere e un romanzo di Gabriele D'Annunzio, scritto nel 1888 a Francavilla al Mare e pubblicato l'anno seguente dai Fratelli Treves. A partire dal 1895 rechera il sopratitolo I romanzi della Rosa, formando un ciclo narrativo con L'innocente e Il trionfo della morte. Cosi come un secolo prima Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo aveva diffuso in Italia la corrente e la sensibilita romantica, Il piacere e il suo protagonista Andrea Sperelli introducono nella cultura italiana di fine Ottocento la tendenza decadente e l'estetismo. Come affermo Benedetto Croce, con d'Annunzio A"risuono nella letteratura italiana una nota, fino ad allora estranea, sensualistica, ferina, decadenteA". D'Annunzio inaugura un nuovo tipo di prosa psicologica e introspettiva, destinata ad avere un grande successo e che gli consentira di indagare gli errori e le contrarieta della vita dell'A"ultimo discendente d'una razza intellettualeA".
Aonia edizioni. Tullio Hermil e da sette anni marito di Giuliana, dalla quale ha avuto due figlie. Egli ha un temperamento inquieto e sensuale e tradisce la moglie continuamente. Una grave malattia di Giuliana sembra riavvicinarlo a lei, ma e un'illusione. Quando poi Tullio torna da lei, deve apprendere che la donna lo ha tradito a sua volta e aspetta un figlio dallo scrittore Filippo Arborio; il protagonista comincia a nutrire odio verso "quel figlio non suo", sin da quando il bambino e ancora in grembo alla madre. La gravidanza e difficile e i coniugi sperano che il bimbo muoia prima di venire alla luce, oppure lo uccideranno loro stessi, sollevandosi da un grave problema. Venuto al mondo l'innocente, Giuliana si fa silenziosa complice del piano disumano del marito. Tullio, approfittando della breve assenza della governante, espone il bambino al gelo di una notte natalizia. Questo ovviamente si ammala e muore poco dopo, fra la disperazione dei parenti e dei servitori (Wik.).