alessio
Written on Nov 23, 2018
Ho acquistato Le assaggiatrici per via dell'interessante presentazione e dell'immensa pubblicità che ha ricevuto. Per come si mostra questo libro, uno crede di trovarsi tra le mani un libro storico sulle assaggiatrici di Hitler o, perlomeno, un libro semi-biografico sulla vita di un'assaggiatrice. In realtà questo libro è un romanzo rosa e il contesto storico non ha un ruolo nel libro, solo nella pubblicità.
Trama
La trama non esiste e questo ci porta al primo problema del libro: perché leggerlo? Che cosa mi porta a girare pagina? Nel caso di questo libro, nulla. La protagonista non ha uno scopo finale, non c'è un obiettivo. Il libro è un susseguirsi di azioni di routine (vado nell'orto, prendo il bus, mangio e ho paura, faccio sesso nel fienile) interrotte ogni tanto da sotto trame ancora più inutili. Una sotto trama dovrebbe avere un minimo di collegamento alla storia principale, ma ovviamente non essendoci nemmeno la storia principale come posso aspettarmi che ci sia un collegamento? Esempi: La storia del latte che rubava. Utilità alla storia? Nessuna. La storia che Elfriede era ebrea, utilità alla storia? Nessuna. La storia del tentativo di attentato a Hitler, utilità alla storia? Nessuna. E potrei proseguire.
Il finale racchiude tutti i problemi del libro per dare il colpo di grazia al povero lettore. Elenco non esaustivo dei problemi del finale (no spoiler):
- Non conclude la parte precedente, ma lascia tutto in sospeso. Che ha fatto Rosa una volta arrivata a Berlino? Il finale fa un salto temporale di circa 40 anni;
- Cose totalmente a caso, inutili per il libro e la """storia""". Ovviamente, non avendo una trama come ci si può aspettare un finale sensato?
- Ci dimostra ancora una volta la stupidità dei personaggi, portandola a livelli estremi.
Personaggi
I personaggi sono il punto più dolente di tutto il libro. Sono troppi, stupidi e stupidi (sì, sono due volte stupidi). Solo le assaggiatrici sono dieci e impossibili da ricordare. Capisco la difficoltà nel caratterizzare dieci personaggi differenti ma molto simili tra loro, perciò mi chiedo perché non ha scelto un numero inferiore. Il libro è già così romanzato e inventato che cambiare il numero di assaggiatrici rispetto all'originale non credo sarebbe stato così grave. In ogni caso, di queste donne solo poche sono abbastanza distinguibili: Elfriede, tizia che piange, tizia cattiva (a parte la prima, gli altri nomi non li ricordo. Questo per dimostrare quanto sono facili da ricordare questi personaggi!).
Ora passiamo ad analizzare nel dettaglio, ma brevemente, i tre personaggi principali:
Rosa: Donna estremamente passiva, segue il flusso della sua vita senza far nulla per poter cambiare ciò che non apprezza, pur continuando a lamentarsene. Osserva la sua vita come se fosse in terza persona e non potesse interagire col mondo.
Gregor: Il marito di Rosa. Ingegnere e apparentemente filosofo a tempo perso, quando parla dalla sua bocca escono solo saggezze.
Ziegler: Ufficiale nazista stalker con complessi di inferiorità e di inutilità. Conquista le donne fissandole di notte attraverso le finestre.
Onde evitare spoiler non parlerò oltre dei personaggi, non che ci sia molto altro da aggiungere.
Edizione
Edizione buona, con copertina lucida flessibile ma piuttosto rigida, identica a quella di Così giocano le bestie giovani. All'interno non ci sono problemi.
Unica nota negativa è la quarta di copertina, apoteosi dell'inutilità.
Conclusioni
Si salvano solo la prosa e l'edizione. Nessuna trama, personaggi banali e stupidi, pubblicizzato come romanzo storico (o comunque basato su una biografia) quando invece è solo un altro romanzo rosa.